Romeo Morisani ritratto da Marcelo RizzoNato nel 1900 a Gravina in Puglia da una antica e distinta famiglia calabrese, il basso Domenico Romeo Morisani manifestò fin da giovanissimo particolare predisposizione alla musica. Di un suo illustre antenato reggino, il Cantore Mons. Giuseppe Morisani (1720 - 1777), l’Arcivescovo Antonio Maria De Lorenzo, storico e archeologo, ebbe a scrivere: «Fu un grande reggino il Morisani, anzi, il più grande dei tempi moderni.... Autore del De Primicereis et Cantoribus corumque in Ecclesia scolis diatriba, nel suo fondamentale testo sottolinea l'importanza della musica come componente essenziale del servizio liturgico». Questo legame fatto di amore per la musica unisce a distanza di duecento anni il sapiente Cantore ed il grande Basso lirico.
Quasi quarant’anni di vita artistica di Morisani sui più prestigiosi palcoscenici lo vedono passare dal teatro Carlo Felice di Genova nel 1925 a Caracas nel 1927, all'Avana nel 1929, al Cairo nel 1932. E poi al Maggio Musicale Fiorentino, all'Arena di Verona, alla Scala di Milano, al Verdi di Trieste, a Lima, Parigi, al Petruzzelli di Bari, al San Carlo di Napoli, all'Opera di Montecarlo, a Bogotà, Bilbao, Rio de Janeiro, al Regio di Parma, alla Fenice di Venezia, al Massimo di Palermo, al Cilea di Reggio Calabria, dove nel 1951 cantò in Aida con Maria Callas; una lunga, appassionante carriera ricca di applausi e successi. In America Latina, a soli 27 anni, venne insignito del titolo di Caballero per i suoi alti meriti artistici. Prese parte, tra l'altro, alla prima assoluta dell'opera Orseolo di Ildebrando Pizzetti, nel 1935 al Comunale di Firenze, con Lamberto Bergamini e Giulietta Simionato, direttore Tullio Serafin.
Nel 2005, 25° Anniversario della scomparsa, il nostro Conservatorio lo celebrava con un Convegno che tratteggiò la figura dell'uomo e dell'artista, la cui la relazione centrale fu svolta dal dott. Oreste Arconte, drammaturgo, poeta e giornalista reggino.

Nel 2007, in occasione della presentazione del volume di quest’ultimo su Morisani, tenutasi sempre nel nostro Conservatorio, ebbe luogo un secondo incontro di studio sull’Artista nato da genitori reggini, che dalle cronache dei principali giornali dell'epoca emerge come uno dei più grandi interpreti del melodramma italiano del secolo scorso.

Per l'occasione, un ritratto ad olio che raffigura il celebre cantante, opera del valente pittore italo-argentino Marcelo Rizzo, fu donato al nostro Conservatorio dal Comune di Sant'Alessio in Aspromonte e dal Centro Internazionale di Arte - Cultura - Scienza, Foyer des Artistes di Roma.
Circa il ritratto, il Soprintentente speciale per il Polo museale romano, Prof.Claudio Strinati, scrisse: «... Rizzo ha visto il celebre Basso quale uomo che ha esaltato al massimo livello, grazie al suo eccezionale talento, le qualità e gli ideali del tempo della propria giovinezza. Il fisico maestoso, la concentrazione romantica dell'espressione, lo sguardo che lo porta fuori dal quadro stesso nella contemplazione della propria vita sono altrettanti aspetti tutti compresi in quella posa di conturbante seduttore, inteso nel senso più alto e eletto, di colui che è in grado con la propria personalità di attrarre a sé il plauso e l'entusiasmo di coloro con cui entra in contatto, per le sue doti umane e artistiche».
Il M° Francesco Ernani, Sovrintendente del Teatro dell'Opera di Roma, ebbe a scrivere: «L'arte del basso Morisani seppe diventare, nella vita del Teatro d'opera italiano, un importante punto di riferimento. La sua carriera d'artista, sotto la bacchetta di insigni direttori, si è svolta per oltre 35 anni, con continuità e successi, sia sul piano dei palcoscenici nazionali, sia su quelli internazionali. L'espressione del canto di Domenico Romeo Morisani, intelligente interprete, fu sempre capace, secondo la critica del tempo, di ben corrispondere ai diversi ruoli che gli furono affidati».

Terminò i suoi giorni in Milano, nel 1980; per espresso suo desiderio, riposa nel Cimitero di Gallico (Reggio Calabria).