REGOLAMENTO DIDATTICO DEI CORSI DI FORMAZIONE PREACCADEMICA DEL CONSERVATORIO “ F. CILEA” DI REGGIO CALABRIA
deliberato dal Consiglio Accademico il 5 maggio 2011
emanato dal Direttore il 21 giugno 2011
modificato dal Direttore il 28-12-2015 su delibera del Consiglio Accademico n. 15 del 30-10-2015
SOMMARIO:
Art. 1. Definizioni
Art. 2. Finalità
Art. 3. Distinzione dei Corsi di studio in Periodi e Livelli di competenza
Art. 4. Durata dei Corsi di Formazione Preaccademica
Art. 5. Accesso ai Corsi di Formazione Preaccademica
Art. 6. Iscrizione a singole discipline dei Corsi di Formazione Preaccademica
Art. 7. Articolazione didattica
Art. 8. Certificazioni di Livello di competenza
Art. 9. Esami
Art. 10. Commissioni d’esame
Art. 11. Candidati Privatisti
Art. 12. Passaggio dal Vecchio Ordinamento ai Corsi di Formazione Preaccademica
Art. 13. Contributi di frequenza e di esame
Art. 14. Accesso al primo livello accademico
Art. 1
(Definizioni)
1. Il presente Regolamento regola il funzionamento dei Corsi di Formazione Preaccademica.
2. Ai sensi del presente regolamento si intende:
a) per Corso di Formazione Preaccademica: la formazione musicale che precede i corsi
accademici di primo livello, organizzata per periodi di studio e livelli di competenza sulle singole discipline.
b) per Periodo di studio: i periodi (da due a tre) su cui sono modulati i Corsi di Formazione Preaccademica.
c) per Disciplina: il singolo ambito di competenza che lo studente deve conseguire nei Periodi di studio del Corso di Formazione Preaccademica.
d) per esame di ammissione: l' esame sostenuto davanti ad una commissione che valuta l'idoneità del candidato al fine di inserirlo in una graduatoria in base alla quale i candidati sono ammessi ad iscriversi ai Corsi di Formazione Preaccademica.
e) per esame di compimento: l' esame sostenuto davanti ad una commissione al termine di ciascun periodo di studio (per la disciplina principale) e comunque al termine dell'ultima annualità di ogni altra disciplina di un Periodo.
f) per verifica di idoneità: la verifica compiuta dal professore al termine dell'ultima annualità nelle discipline che non prevedono un esame effettuato da una commissione;
g) per esame di riparazione: esame sostenuto nella sessione autunnale, per ogni disciplina nella quale lo studente abbia conseguito una insufficienza.
h) per livello di competenza: la preparazione raggiunta dallo studente nelle singole discipline, certificate come livello di competenza a seguito del superamento di esami di compimento e di idoneità.
Art. 2
(Finalità)
Ai sensi della legge 508/99, del DPR 8 Luglio 2005 n. 212, art. 10, comma 4, lett. g); art. 7 comma 2; art. 12 comma 4, e del Regolamento Didattico del Nuovo Ordinamento, artt. 41 e 44, il Conservatorio "F. Cilea" di Reggio Calabria istituisce e organizza Corsi di Formazione Preaccademica finalizzati al conseguimento di una formazione musicale, organizzata per periodi di studio e livelli di competenza, adeguata a poter sostenere esami di ammissione ai corsi accademici di primo livello.
Art. 3
(Distinzione dei Corsi in Periodi e Livelli di competenza)
1. I Corsi di Formazione Preaccademica sono distinti da due a tre Periodi secondo le tipologie specificate nell’allegata Tabella “B”.
2. Ogni Periodo di studio è composto da più discipline.
3. Per ogni disciplina è previsto un esame di compimento o una verifica di idoneità, superati i quali si consegue il livello di competenza.
Art. 4
(Durata dei Corsi di Formazione Preaccademica)
1. I Periodi di studio hanno, di norma, una durata di due o tre anni, secondo le tipologie dei Corsi di Formazione Preaccademica specificate nell’allegata Tabella “B”.
2. In relazione alle valutazioni di merito conseguite dallo studente, su proposta del Docente della singola disciplina e decisione del Consiglio di Corso, la durata di ogni Periodo di studio può essere ridotta fino ad un anno, ferme restando le disposizioni di cui all'articolo 7, comma 8.
3. Lo studente è promosso all'anno successivo di una disciplina qualora consegua un voto non inferiore a 6/10 attribuito dal docente.
4. Lo studente che in una disciplina ottenga un voto inferiore a 6/10 deve sostenere un esame di riparazione nella sessione autunnale.
5. Lo studente che risulti insufficiente o assente ingiustificato all'esame di cui al comma precedente ripete l'anno di quella disciplina se ne ha diritto.
6. In ogni Periodo di studio è consentito ripetere un solo anno per ogni disciplina.
Art. 5
(Accesso ai Corsi di Formazione Preaccademica)
1. L'accesso ai Corsi di Formazione Preaccademica è consentito esclusivamente attraverso il superamento di un esame di ammissione.
2. Può essere presentata domanda di ammissione per ciascuno dei Periodi di studio nei quali è articolato il Corso.
3. L’esame di ammissione di cui al comma precedente, valutata l’eventuale documentazione degli studi precedentemente svolti (di cui all’Art. 8, comma 2), è finalizzato alla verifica del possesso di un adeguato livello di competenze, in relazione al Corso e al Periodo richiesto.
Non sono obbligatorie le certificazioni di competenza in formazione corale, orchestrale e di musiche di insieme.
4. La domanda di ammissione ai Corsi di Formazione Preaccademica deve essere presentata al Conservatorio entro i termini e secondo le modalità stabilite dal Consiglio Accademico.
5. Il calendario degli esami di ammissione è stabilito dal Direttore sulla base della programmazione del Consiglio Accademico e pubblicato secondo le modalità previste dalle norme vigenti in materia.
6. In sede di esame di ammissione, le commissioni formulano graduatorie, nelle quali ad ogni candidato è attribuito un punteggio in decimi. E' definito idoneo il candidato che ha raggiunto un punteggio di almeno 6 decimi.
7. I candidati idonei di cui al comma precedente sono ammessi ad iscriversi in base ai posti disponibili per ogni Corso di Formazione Preaccademica, stabiliti dal Consiglio Accademico.
8. Non sono previsti limiti di età per l’accesso ai Corsi di Formazione Preaccademica.
9. Il Direttore, sentito il Consiglio Accademico può concedere la contemporanea frequenza a più di un Corso di Formazione Preaccademica.
Art. 6
(Iscrizione a singole discipline dei Corsi di Formazione Preaccademica)
1. E' consentita l'iscrizione a singole discipline dei Corsi di Formazione Preaccademica, ad
esclusione di quella principale, previo esame di ammissione e in base ai posti disponibili.
2. Al termine della frequenza stabilita per ogni singola disciplina, e dopo il superamento
dell'esame previsto o della verifica di idoneità, l'Istituzione rilascia la certificazione di
competenza secondo le modalità indicate all'articolo 8 del presente regolamento.
Art. 7
(Articolazione didattica)
1. Le discipline previste dai Corsi di Formazione Preaccademica afferiscono a 5 aree formative:
a) Esecuzione e interpretazione / Composizione
b) Teoria e analisi
c) Musica d’insieme
d) Storia della musica
e) Tecnologia musicale
2. Gli obiettivi didattici di ogni area formativa sono specificati nell'allegata Tabella “A”.
3. Ogni area formativa può comprendere più di una disciplina.
4. In ciascun periodo sono attivate le discipline come previsto nella allegata Tabella “B”.
5. Le tipologie di lezione delle diverse discipline consistono in: lezioni individuali, lezioni d'insieme o di gruppo, lezioni collettive teorico pratiche, laboratorio.
6. Al termine delle annualità stabilite per ogni disciplina è previsto un esame o una verifica di idoneità.
7. Gli obblighi di frequenza sono definiti per ogni disciplina dei Corsi di Formazione Preaccademica nella allegata Tabella “B”.
8. Non si può accedere al periodo successivo e alle relative discipline senza aver acquisito tutte le certificazioni di competenza delle discipline previste nel periodo precedente.
Art. 8
(Certificazioni di Livello di competenza)
1. I livelli di competenza certificati dal Conservatorio di Reggio Calabria riportano le seguenti informazioni:
a) Schema relativo alla struttura dei Corsi di Formazione Preaccademica attivati dal
Conservatorio;
b) Denominazione della disciplina;
c) Livello di competenza acquisito;
d) Data esame o verifica;
e) Valutazione (espressa in decimi) o Idoneità.
2. I livelli di competenza certificati da Istituzioni esterne, presentati da candidati che chiedono l'ammissione al secondo o terzo Periodo di Formazione Preaccademica, sono valutati da una specifica commissione prima dell'esame di ammissione.
Art. 9
(Esami)
1. Gli esami che si sostengono nei Corsi di Formazione Preaccademica sono di ammissione e di compimento. Le Verifiche, sono di idoneità.
2. L’accesso all’esame di compimento, per ciascuna disciplina, avviene al termine delle
annualità previste per la disciplina stessa.
3. E' possibile ridurre il numero delle annualità di singole discipline, anticipando l'esame di
compimento su motivata proposta del professore della materia.
4. Ciascun candidato è valutato dalla Commissione con un voto unico espresso in decimi
indipendentemente dal numero delle prove d’esame; l’esame si intende superato se il
candidato raggiunge una valutazione di almeno 6 decimi.
5. Gli esami di compimento, per ciascuna disciplina, si svolgono in due sessioni, estiva e
autunnale secondo un calendario stabilito dal Consiglio Accademico.
6. Gli esami di ammissione si svolgono nella sessione autunnale.
7. E' ammessa la ripetizione nella sessione autunnale di un esame non superato nella sessione estiva.
8. Il candidato (un genitore in caso di minore) che si trovi nella condizione di non poter
sostenere l'esame per motivi di salute o per cause di forza maggiore, deve presentare:
a) nel primo caso certificazione medica
b) nel secondo caso, e sotto propria responsabilità (di un genitore in caso di minore), la
dichiarazione delle cause che impediscono di sostenerlo.
9. Nei casi di impedimento di cui al comma precedente, il candidato sostiene l'esame nella
sessione successiva o, se si tratta della sessione autunnale, entro e non oltre il 31 ottobre.
10. Nel caso in cui il candidato non si presenti agli esami nelle due sessioni previste, ripete
l'anno se ne ha diritto, ovvero se non ha già ripetuto un anno nello stesso Periodo di
Formazione Preaccademica.
Art. 10
(Commissioni d’esame)
1. Le Commissioni d'esame sono costituite da almeno tre professori e comunque in numero dispari.
2. Per gli esami di ciascuna disciplina è nominata una Commissione di almeno tre professori.
Fa parte della commissione il professore dello studente sottoposto ad esame, ad esclusione dei casi di impedimento per cause di forza maggiore.
3. Le Commissioni d'esame sono nominate dal Direttore.
4. Non è prevista commissione di esame per le verifiche di idoneità, le quali sono svolte dal professore delle discipline che le prevedono.
Art. 11
(Candidati Privatisti)
1. Possono presentare domanda per sostenere esami di compimento anche candidati esterni privatisti.
2. La domanda deve essere presentata al Conservatorio entro i termini e secondo le modalità stabilite dal Consiglio Accademico.
3. I candidati esterni privatisti devono allegare il programma d’esame alla domanda.
4. I programmi di esame sono gli stessi stabiliti per i candidati interni.
5. Ai candidati esterni privatisti che abbiano superato esami presso il Conservatorio e che ne facciano richiesta, l’Istituzione rilascia la certificazione dei livelli di competenza conseguiti, attestata nella seguente forma:
a) Denominazione della disciplina;
b) Livello di competenza acquisito;
c) Data esame o verifica;
d) Valutazione (espressa in decimi);
Art. 12
(Passaggio dal Vecchio Ordinamento ai Corsi di Formazione Preaccademica)
1. Gli studenti iscritti ai corsi del Vecchio Ordinamento (legge 11 dicembre 1930, n. 1945) possono transitare ai Corsi di Formazione Preaccademica, di cui al presente regolamento, presentando domanda al Direttore.
2. Il Conservatorio valuta le competenze acquisite nel Vecchio Ordinamento traducendole nei livelli di competenza previsti dai Corsi di Formazione Preaccademica con apposite commissioni per la valutazione delle equipollenze.
Art. 13
(Contributi di frequenza e di esame)
1. L’importo del contributo di frequenza ai Corsi di Formazione Preaccademica è determinato dal Consiglio di Amministrazione del Conservatorio.
2. Il contributo di frequenza per l'accesso a singole discipline dei Corsi di Formazione Preaccademica è determinato dal Consiglio di Amministrazione del Conservatorio.
3. Il contributo economico, che i candidati interni o esterni privatisti devono versare per poter sostenere gli esami dei Corsi di Formazione Preaccademica è determinato dal Consiglio di Amministrazione del Conservatorio.
Art. 14
(Accesso al primo livello accademico)
1. Lo studente che abbia ottenuto le certificazioni di competenza di tutte le discipline previste da un Corso di Formazione Preaccademica, può accedere senza debiti formativi all'analogo corso accademico di primo livello, previo il superamento dell’esame di ammissione e in subordine ai posti disponibili determinati dalla programmazione del Consiglio Accademico.
TABELLA “A”
INTRODUZIONE
Motivazioni, Ambiti Formativi e Indicazioni Metodologiche
Il progetto di creare i Corsi di Formazione Preaccademica risponde a una sostanziale esigenza da cui derivano le scelte educative e curricolari prospettate: creare le premesse utili al proseguimento degli studi nell’Alta Formazione. In questo senso la formazione preaccademica deve tener conto della pluralità dei profili professionali conseguibili al termine del percorso di studio: compositore, direttore di coro e d’orchestra, esecutore, insegnante (in diversi contesti educativi), maestro sostituto. Da questi, poi, durante la carriera, si potranno sviluppare ulteriori possibilità professionali quali quella di divulgatore, di ricercatore,di organizzatore di eventi musicali, di tecnico del suono e innumerevoli altre. Per questo la formazione musicale preaccademica dovrà costituirsi come un percorso formativo a largo raggio, capace di gettare le fondamenta per ogni successiva specializzazione. Si ritiene pertanto fondamentale:
§ Finalizzare lo sviluppo delle capacità di percezione e riproduzione sonora non solo
all’acquisizione di abilità tecnico/strumentali ma soprattutto alla formazione della
personalità musicale dello studente, favorendo la maturazione di una musicalità globale
e di una consapevolezza espressiva e comunicativa. A tal fine l’ambito formativo dedicato
all’educazione dell’orecchio musicale dovrà ampliare i confini dell’attuale corso di Teoria e
Solfeggio, offrendo allo studente la possibilità, soprattutto nel primo livello di studi, di
sviluppare una capacità percettiva ad ampio raggio, intesa sia come abilità discriminativa e
analitica (attraverso l’ear training) sia come sensibilità propriocettiva e cinestetica
(attraverso l’educazione vocale e ritmico-motoria). Un approccio globale alla musica,
attraverso la voce, il corpo e lo strumento, costituirà la base per una crescita musicale
equilibrata e aperta a tutti i possibili sviluppi.
§ Sviluppare negli studenti un atteggiamento attivo nei confronti del linguaggio musicale, facendo in modo che nel percorso di alfabetizzazione e conoscenza musicale gli aspetti teorici vengano costantemente interiorizzati e metabolizzati attraverso le pratiche esecutive, improvvisative e compositive. La lettura da una parte, e la scrittura e l’invenzione dall’altra, costituiranno le due facce di una stessa medaglia.
§ Incentivare l’educazione all’ascolto, inteso non solo come attitudine audio-percettiva, ma anche come capacità di relazionarsi agli altri e di apprendere dall’esperienza collettiva. In tal senso le pratiche d’insieme, dai gruppi corali e orchestrali fino alla musica da camera, accompagnando costantemente lo studio strumentale, potranno offrire un contributo fondamentale. Esse costituiranno ambito privilegiato per esperienze di studio collettivo, attraverso l’esecuzione e l’improvvisazione di gruppo.
§ Favorire lo sviluppo di una consapevolezza culturale nei confronti dell’oggetto musicale, inquadrandolo nella molteplicità dei suoi aspetti. Esso sarà vissuto dal punto di vista interpretativo, analizzato linguisticamente, contestualizzato dal punto di vista storico. Questa modalità di approccio, possibile fin dai primi livelli di studio, in tutte le pratiche strumentali e vocali, verrà naturalmente rinforzata dai corsi di Storia della Musica, e di Tecniche compositive e analisi, che forniranno gli strumenti per una conoscenza più ampia di repertori, generi musicali, stili e tecniche. A questa finalità contribuisce anche lo studio del secondo strumento, che va ad arricchire il bagaglio formativo e conoscitivo dello studente.
Il raggiungimento degli obiettivi posti al percorso di Formazione musicale Preaccademica è legato non solo all’organizzazione curricolare e ai contenuti previsti per ogni disciplina, ma anche alle scelte metodologiche che lo caratterizzano. Esse possono essere così sintetizzate:
§ Adozione di una prospettiva laboratoriale: ogni contenuto e abilità proposta all’apprendimento è oggetto di sperimentazione attiva da parte degli studenti che si appropriano così del linguaggio musicale e delle sue tecniche attraverso modalità creative e rielaborative (che vanno dalla sperimentazione di diverse ipotesi interpretative, alla manipolazione creativa dei brani studiati, fino all’invenzione di nuovi eventi sonori a partire dall’indagine su quelli oggetto di studio).
§ Ricerca costante di una connessione fra i diversi aspetti dell’esperienza musicale: pratico/teorico, esecutivo/inventivo, cognitivo/affettivo, motorio/analitico ecc. In questa prospettiva ogni disciplina del curricolo dovrebbe saper costruire i propri percorsi tenendo conto dei diversi aspetti dell’esperienza musicale e le diverse abilità che in essa entrano in gioco. La lezione di strumento, ad esempio, prevederà anche momenti di ascolto e di sviluppo delle abilità percettive così come attività ritmico-melodiche e di rielaborazione creativa dei materiali proposti.
§ Sviluppo dell’autonomia nello studio attraverso una pluralità di proposte che hanno lo scopo di aiutare lo studente a individuare le difficoltà su cui concentrarsi e a cercare attivamente tecniche e strategie di studio utili a risolverle.
§ Assunzione di un atteggiamento creativo nei confronti dello strumento: lo studente dovrebbe appropriarsi dei brani e delle tecniche esecutive anche attraverso attività di composizione e improvvisazione, che possono andare dalla semplice manipolazione dei materiali (ad esempio: inventa una variante per questo esercizio) fino all’invenzione di brani originali costruiti su stimoli e spunti suggeriti all’interno della stessa lezione (ad esempio: inventa un brano basato sullo stesso criterio costruttivo del brano studiato; inventa un brano su questa particolare difficoltà tecnica ecc.). Tale impostazione ha il duplice scopo di motivare maggiormente lo studente attraverso la creazione di un rapporto più personale e intimo con lo strumento e di consentirgli un’appropriazione di tecniche esecutive e procedimenti costruttivi più solida e duratura proprio perchè basata su un’elaborazione che mette in gioco diverse componenti della personalità: percettiva, motoria, affettiva e cognitiva.
§ Ricerca sui repertori che porti verso un allargamento delle proposte di studio:
ciò appare importante sia per ancorarsi meglio alla motivazione e agli interessi dei singoli allievi, ma anche per ampliare l’ambito dei generi da loro conosciuti e praticati, per affrontare problematiche di diverso tipo ma anche per accrescere negli studenti curiosità e desiderio di conoscere.
AREE FORMATIVE
A - STRUMENTO / CANTO/ COMPOSIZIONE
I principi fondamentali che ispireranno l’insegnamento della pratica strumentale nella formazione musicale preaccademica sono riferiti a quattro aree principali, necessariamente autonome nella chiara identificazione dei rispettivi obiettivi e strategie, ma inevitabilmente fra loro interconnesse e interdipendenti nella prassi dell’agire quotidiano:
1) l’area dell’individuo “esecutore ”
si riferisce evidentemente alla consapevolezza di se stesso, del proprio corpo, delle
proprie azioni e reazioni fisiche che ogni allievo deve acquisire il prima possibile e che costituiranno la base insostituibile sulla quale ciascun musicista “esecutore” costruisce
tutte le proprie capacità
2) l’area del mezzo “strumentale”
si riferisce allo strumento (intendendo come tale anche l’organo fonatorio) che l’allievo
esecutore sceglie di usare, la cui conoscenza approfondita, minuziosa, smaliziata e
creativa rappresenta un’arma in più a disposizione dell’interprete; troppo spesso un
atteggiamento passivo, inconsapevole e piattamente ripetitivo in questo ambito, limita in
modo assoluto le possibilità di esecuzione compiuta e personale degli allievi
3) l’area dell’oggetto “musicale”
si riferisce al testo da eseguire che, nella pratica comune dell’attività interpretativa,
costituisce il punto di partenza e il fine di qualsiasi azione; il rapporto con esso va
dunque precocemente avviato sui binari della coscienza, correttezza, compiutezza,
complessità.
4) l’area della composizione musicale
si riferisce all'acquisizione delle diverse tecniche compositive e analitiche allo scopo di
fornire allo studente mezzi adeguati allo sviluppo della propria creatività.
Nel periodo della “formazione musicale preaccademica” l’azione didattica riferita a ciascuna di queste quattro aree mira a far sì che gli allievi raggiungano la piena consapevolezza di tutti gli elementi messi in gioco, acquisiti innanzitutto sul piano pratico della finalizzazione operativa prima ancora che ai livelli teorici dei metodi e dei sistemi. Questi ultimi entreranno progressivamente a far parte delle loro competenze durante gli anni di studio, nell’ovvia convinzione che il primario obiettivo finale del percorso formativo sia il conseguimento da parte dell’allievo di una buona autonomia nelle scelte tecniche, interpretative e stilistiche da affinare successivamente nei livelli superiori di studio.
Per ciascuna delle tre aree si indicano qui di seguito, in un ordine sommariamente cronologico, le azioni formative essenziali.
Area dell’individuo “esecutore”
§ Consapevolezza e controllo degli atteggiamenti corporei preliminari (postura, respirazione,azioni degli arti ecc.)
§ Abitudine alla pratica “del fare” attraverso la sperimentazione sistematica di opzioni
esecutive diverse e la successiva scelta delle soluzioni più idonee in funzione delle
caratteristiche individuali dell’allievo, delle esigenze stilistiche dei brani oggetto di studio e
della situazione operativa in cui l’esecuzione si colloca
§ Pratiche di memorizzazione
§ Acquisizione di tecniche strumentali sempre più complesse e raffinate come strumento
modulabile sulle capacità individuali, ma in funzione di precisi obiettivi di carattere
interpretativo
§ Pratica costante e continua dell’improvvisazione
§ Acquisizione consapevole di uno “stile” individuale e naturale di contatto con lo strumento
§ Rapporto precoce col “pubblico”
§ Esperienza e verifica ragionata delle diverse modalità espressive e/o operative (agire
solistico, agire cameristico, agire orchestrale, accompagnamento ecc.) al fine di fornire
strumenti adeguati alle scelte successive dell’allievo.
Area del mezzo “strumentale”
§ Abitudine precoce all’esplorazione, alla manipolazione, alla progettazione del proprio
strumento
§ Conoscenza organologica di base (funzionamento, costruzione, manutenzione ecc.)
§ Progressivo allargamento del repertorio strumentale in funzione della conoscenza da parte dell’allievo delle possibilità tecnico-timbriche-esecutive elaborate sin qui dai compositori
§ Pratica elementare di composizione per il proprio strumento
Area dell’oggetto “musicale”
§ Acquisizione di sistematicità nella “costruzione” degli elementi che concorrono
all’esecuzione in rapporto al testo, ai fattori tecnico-stilistici generali, alle scelte
interpretative di base
§ Acquisizione di consapevolezza rispetto al ruolo decisivo dell’aspetto emotivo-inventivo
dell’esecuzione
§ Approfondimento progressivo e per cicli di apprendimenti
§ Conoscenza del repertorio per elementi compositivi e formali oltre che per grado di
difficoltà
§ Conoscenza precoce di codici linguistici diversi
§ Pratica costante della lettura a prima vista
§ Apprendimento di criteri di scelta autonoma di repertorio di studi
§ Acquisizione di consapevolezza della complessità e globalità dell’atto esecutivo
Area della Composizione musicale
l Conoscenza degli elementi costitutivi della musica: melodici, armonici e formali, sia dal
punto di vista teorico, che come sviluppo dell’orecchio interno
l Pratica dell’armonia e del contrappunto secondo il loro sviluppo nelle diverse epoche
l Acquisizione di tecniche compositive che consentano allo studente di realizzare brani
secondo stili musicali e modelli formali diversi, anche partendo dall’espressione e dalla
creatività individuali
l Acquisizione di metodologie d’analisi finalizzate alla comprensione del fatto musicale, sotto il profilo tecnico e stilistico
l Conoscenza delle tecniche di base dei singoli strumenti che compongono l’orchestra
l Conoscenza della formalizzazione dei testi letterari al fine dell’utilizzo del testo nelle
composizioni musicali, secondo le principali forme della tradizione
l Studio analitico approfondito, sotto parametri diversi, di alcune opere di importanti
compositori, dal Settecento ai giorni nostri
l Acquisizione della capacità di riconoscere e creare strutture formali nella musica, da
semplici a complesse
B - TEORIA E ANALISI
LETTURA E FORMAZIONE DELL'ORECCHIO E DELLA VOCE (EAR TRAINING)
La riforma del 1930 divideva lo studio del Solfeggio in settori che, con l’andar del tempo, sono diventati quasi compartimenti stagni; il corso di Ear Training sarà, invece, costituito da un unicum, in cui i vari aspetti che hanno sempre contraddistinto lo studio del Solfeggio saranno trattati in maniera globale, per una comprensione contestualizzata dell’evoluzione del linguaggio musicale.
Lo studio svilupperà le abilità vocali, uditive, psicomotorie e mnemoniche dell’allievo e favorirà l’interiorizzazione e la pratica delle prime elementari conoscenze anche attraverso i documenti musicali che egli studia sul proprio strumento.
Azioni formative
§ conoscenze elementari di armonia, contrappunto e storia della musica. Lo studio della lettura cantata non può prescindere, infatti, da elementari conoscenze armoniche affinché, ad esempio, un determinato intervallo sia inquadrato nel suo contesto, stabilendone l’appropriato quadro percettivo e pensandolo nel suo significato armonico
§ conoscenze storiche. L’obiettivo sarà quello di imparare ad indagare analiticamente sull’appartenenza culturale, sulle relazioni, sul contesto storico della funzione sociale (come, quando e perché del documento musicale).
Lo studio del Solfeggio ha fino ad oggi privilegiato in modo abnorme l’aspetto ritmico, spinto a livelli di difficoltà estremi, del tutto incongruenti con le reali necessità dell’allievo.
L’educazione ritmica dovrà invece essere affrontata con metodiche finalizzate non solo al raggiungimento di un grado soddisfacente di lettura a prima vista, ma anche alla prontezza di realizzazione del segno scritto sullo strumento che, in realtà, dipende da altri fattori. Di essi si occuperà il Corso di Ear Training coltivando:
- lo sviluppo della memoria visiva
- lo sviluppo della motricità
- lo sviluppo delle facoltà improvvisatorie
- la prontezza di riflessi
- le doti di intuito
- la pratica e la maturità strumentale e musicale complessiva dell’allievo.
Primato dell’orecchio e del canto
Il corso di Ear Training tenderà a ristabilire innanzitutto il primato dell’orecchio e del canto. E’ necessaria una formazione uditiva e vocale su cui impiantare tutte le altre forme di attività musicali con l’attivazione di abilità come il riconoscimento degli aspetti analitico organizzativi più elementari della composizione (continuità/discontinuità, identità/similitudine, opposizione, segmentazione, forme di imitazione o di indifferenza tra gli elementi lineari, integrazione verticale contrapposta a una stratificazione indifferente, verticalità, contrappunto non consonante, cluster ecc.). La pratica per il raggiungimento di tali obiettivi sarà globale diretta, immediata, istintiva, emozionale. Solo in seguito subentrerà l’aspetto critico, razionale.
Rispetto alla teoria, sarà operato un necessario aggiornamento che abbracci la conoscenza dei più importanti linguaggi musicali e delle nuove grafie musicali, dai primi del ‘900 ai nostri giorni, in sintonia con quanto accade nella classi di strumento (ad esempio di pianoforte, dove fin da subito gli allievi, incontrano il metro misto, alterazioni in chiave in posizioni non previste dal sistema tonale, scale modali, forme elementari di contrappunto come imitazione, inversione, etc.).
TECNICHE COMPOSITIVE E ANALISI MUSICALE
L’insegnamento è diretto a tutti gli studenti di strumento e/o canto del “terzo livello” della formazione musicale preaccademica e si articola in tre annualità.
Il corso si propone di fornire allo studente gli strumenti teorico-pratici necessari per l’individuazione, l’analisi e, sia pure a livello elementare, l’appropriazione (attraverso adeguate esercitazioni) delle diverse tecniche compositive e stilistiche della scrittura musicale.
Se un aspetto imprescindibile e un obiettivo del percorso formativo non può essere che l’acquisizione di una competenza “manualistica” di base, è tuttavia evidente che nessun manuale, nessun “compendio di regole” può spiegare un “linguaggio” e, tanto meno, fondarlo. E’ necessario quindi un approccio didattico che, attraverso l’analisi e l’esercizio di specifici fatti musicali, sappia cogliere le peculiarità “strutturali” ed “espressive” delle tecniche di scrittura, coniugando le competenze manualistiche acquisite con l’esperienza attiva della musica per come essa è. Lo scopo – al di là della pur necessaria esercitazione “scolastica” – è quello di educare lo studente al senso della forma e ad un ascolto consapevole che gli permettano, infine, di approdare al problema dell’interpretazione di un fatto musicale.
Il corso sostituisce in parte l’insegnamento di “Cultura musicale generale” (Armonia
complementare) del vecchio ordinamento, ma soprattutto ne amplia i contenuti e le prospettive ed è improntato su un metodo didattico radicalmente diverso, che fa dell’esperienza creativa di un fatto musicale il punto di partenza (e di ritorno) di ogni percorso conoscitivo. L’insegnamento di “Tecniche compositive e analisi” estende il suo campo di indagine a tutti i parametri del “discorso musicale”, in un’ottica analitica che, oltre a rilevarne le peculiarità, sappia, soprattutto, cogliere la loro interazione nella costruzione/comprensione di una forma.
A titolo puramente indicativo ed esemplificativo, e limitatamente ai contenuti del corso, si propongono sinteticamente alcune linee programmatiche:
L’articolazione melodica
§ l’organizzazione lineare del discorso musicale
§ dal motivo (inteso sia come figura minima ben caratterizzata ed incisiva, sia come entità‘astratta’ – un intervallo, un’unità ritmica) alla formazione di strutture fraseologiche più ampie e complesse
§ il rapporto tra ritmo/metro, articolazione melodica e accordalità
L’armonia e le sue funzioni compositive
§ i principi della ‘grammatica’ tonale da un punto di vista armonico
§ gli aspetti armonici più rilevanti ai fini dell’analisi (funzioni strutturali e analisi del contesto, varietà di testura nella scrittura accordale, cadenze, dominanti secondarie e altri accordi alterati, le cosiddette “note estranee”, armonie accidentali, ambiguità funzionale e
sovrapposizione di funzioni, processi modulanti, ritmo armonico)
§ l’interazione delle strutture armoniche con gli altri parametri del ‘discorso’ musicale e con le indicazioni concernenti la dinamica, l’articolazione sonora, l’agogica.
La scrittura contrappuntistica
§ individuazione degli aspetti più rilevanti della scrittura contrappuntistica
§ distinzione tra il concetto di “voce” e quello di “parte” nella scrittura strumentale
§ la dimensione armonica nella scrittura contrappuntistica
§ il contrappunto nelle forme “non contrappuntistiche”
Ritmo/metro
§ ambiguità del concetto di ritmo
§ confusione e conflitto tra ritmo e metro
§ ipermetro (ipermisura)
§ al di là del ritmo/metro: l’unicità dell’organizzazione temporale di un determinato brano, il suo ‘respiro’, in relazione agli altri parametri musicali.
La forma
§ il concetto di forma musicale (ambiguità ed equivoci)
§ le “forme astratte” (schemi teorici, strutture, modelli concettuali)
§ le “forme concrete” (la configurazione globale dell’opera compiuta, i “generi” musicali, le “griglie” stilistiche)
§ al di là della dicotomia forma astratta/forma concreta: la forma come processo (come
organizzazione del materiale musicale)
§ “microforma” e “macroforma”
§ l’interazione dei parametri musicali nella costruzione di una forma
§ la forma come manifestazione di un’idea organizzatrice dei parametri musicali, (come
articolazione di un ‘pensiero’ musicale).
C - MUSICA D’INSIEME
“Far musica insieme” in una dimensione collettiva ha la funzione primaria di rafforzare l’autostima dell’allievo e di favorire la scoperta di prerogative e capacità che nello studio strumentale individuale affiorano con maggior difficoltà perché prive di un contesto con cui confrontarsi.
La fiducia nei propri mezzi espressivi e la coscienza che essi sono sempre migliorabili è un prerequisito fondamentale per affrontare lo studio di qualsiasi tipo di disciplina.
In tal senso la “ musica d’insieme” è un potente facilitatore.
La pratica musicale collettiva è inoltre uno dei luoghi privilegiati di esperienze improntate a caratteristiche di:
§ multiformità
§ varietà
§ flessibilità
Far crescere negli allievi la capacità di adattamento alle situazioni (musicali) più disparate con il
conseguente arricchimento del repertorio comportamentale è una grandissima conquista educativa e quindi etica.
Tale momento formativo si rende quindi indispensabile per tutti gli allievi dei corsi strumentali e vocali.
Obiettivi formativi specifici
Sono quelli più “ tecnici” e legati alla “ pratica d’insieme”
- consapevolezza e coscienza del contesto
- presenza strumentale intelligente all’interno del gruppo
- potenziamento e affinamento delle capacità percettive
- padronanza e controllo di ogni parametro musicale rispetto al gruppo
- capacità di ascolto e di autoascolto (*)
- capacità di integrazione (tempo, ritmo, sonorità…) e “ disciplina” della stessa in relazione
alla musica eseguita e al gruppo di esecutori
- sviluppo di una memoria musicale complessa
Organizzazione
Di seguito si indicano alcuni criteri possibili di organizzazione della “ musica d’insieme” nei corsi di formazione preaccademica.
- Gestione e lavoro con gruppi eterogenei (per numero, per composizione…) e relativamente instabili
- Individuazione, reperimento e preparazione di repertori che si adattino alla composizioni
(anche insolite) dei vari ensemble strumentali/vocali
- Forma seminariale: le attività potranno essere portate avanti in forma di seminario, a temi, uno per seminario, individuati in modo da fornire nel corso dell'anno un ampio ventaglio di proposte. L’ambito culturale potrà essere diversificato proponendo un seminario sul repertorio classico, uno sul repertorio popolare, uno sul repertorio d'avanguardia oppure in uno stesso ambito proporre forme diverse o periodi storici diversi.
- Esecuzione in pubblico: un obiettivo produttivo che dovrà assolutamente far parte del
normale iter programmatico del corso di musica di insieme sarà la possibilità concreta di
proporre all'esterno i frutti del lavoro collettivo, in un contesto che accolga il rapporto con il
pubblico come aspetto centrale di questa attività formativa. Suonare in pubblico ha il
significato molto importante di una verifica del lavoro di ricerca del singolo e del gruppo:
dalla pagina scritta si arriva all'esecuzione pubblica, con un lavoro di ricerca interpretativa
che passa attraverso l'analisi del testo, per arrivare poi in concreto all'individuazione dei
possibili percorsi di senso nella partitura e alla successiva scelta del percorso interpretativo
che appare più adeguato.
(*) E’ fenomeno comune e conosciuto, infatti, che nella pratica solistica risulti assai difficile per lo studente acquisire una buona consapevolezza oggettiva delle caratteristiche essenziali della propria esecuzione (soprattutto dei movimenti dinamici e agogici) che vengono percepite più intensamente a livello di intenzione che non di dato sensoriale; in altre parole si sente più ciò che si vorrebbe fare di quello che realmente si fa. La pratica precoce e costante della musica d’insieme obbliga a un riscontro oggettivo e soprattutto alla costante relativizzazione dei parametri in funzione del rapporto con gli altri strumenti.
D - STORIA DELLA MUSICA
Il corso di Storia della Musica si propone di fornire allo studente strumenti adeguati di conoscenza per poter individuare in modo analitico e organizzato le diverse fasi storiche e creative del mondo musicale; le problematiche dello sviluppo dell’arte e delle arti in un contesto storico e temporale definito; l’individuazione particolareggiata dei movimenti artistici, delle scelte creative e delle fasi produttive nei secoli; la verifica e gli strumenti critici per giungere ad una visione globale storica e analitica della musica.
Il corso si articola in tre annualità per consentire la conoscenza e l’approfondimento del percorso storico della musica a partire dalle sue origini fino ad oggi.
§ La prima annualità copre gli eventi storici e sperimentali della prima fase di nascita della musica fino al momento culmine dell’arte vocale del Rinascimento.
§ La seconda annualità riguarda attività, produzione, aspetti biografici e rapporti artistici e
sociali di autori, forme e stili dall’epoca Barocca fino a tutto il Romanticismo e Post-Romanticismo.
§ La terza annualità affronta la storia e le molteplici espressioni artistiche e musicali del '900 fino ad oggi.
E - TECNOLOGIE MUSICALI
Il corso di Tecnologie Musicali si propone di fornire allo studente le conoscenze di base relative all’utilizzo delle tecnologie in campo musicale. Obiettivo della formazione sarà quello di fornire il necessario bagaglio di conoscenze teoriche che presiedono all’utilizzo dei nuovi strumenti oggi a disposizione, avvicinando lo studente all’utilizzo di tali strumenti attraverso pratiche laboratoriali mirate ai diversi settori di riferimento. Saranno inoltre illustrate le prerogative e i fondamenti della composizione elettroacustica nelle diverse specificità che essa oggi presenta.
All’interno del corso è prevista anche una formazione musicale preaccademica tesa a fornire rudimenti teorici e storici di natura più generale, così da integrare il percorso del discente nel quadro di una formazione ‘globale’ alla musica.
Il corso si articola in un annualità:
- L’ annualità pone i fondamenti della disciplina sul piano teorico mediandoli attraverso un primo approccio pratico agli strumenti.
TABELLA “B”
PIANI dI STUDIO
Periodi di anni 3+2+3
Arpa, Chitarra, Clavicembalo, Contrabbasso, Fisarmonica, Pianoforte,
Strumenti a percussione, Viola, Violino, Violoncello.
Area formativa |
Discipline |
Primo periodo di studio |
Secondo periodo di studio |
Terzo periodo di studio |
Esecuzione e interpretazione |
Primo strumento |
21 ore per 3 anni |
24 ore per 2 anni |
27 ore per 3 anni |
Secondo strumento (pianoforte) ** |
----------- |
15 ore per 2 anni |
15 ore per 2 anni |
|
|
||||
Teoria e analisi |
Teoria e formazione audiopercettiva |
40 ore per 3 anni |
40 ore per 2 anni |
----------- |
Tecniche compositive e analisi musicale |
----------- |
------------- |
40 ore per 3 anni |
|
|
||||
Musica d’insieme (Moduli a progetto) |
Formazione Corale |
per 3 anni |
per 2 anni |
per 3 anni |
Formazione orchestrale Musica d’insieme Musica da Camera *** |
per 2 anni |
per 2 anni |
per 3 anni |
|
|
||||
Storia della Musica |
Storia della Musica |
---------- |
--------- |
40 ore per 3 anni |
|
||||
Tecnologia Musicale |
Informatica musicale |
---------- |
----------- |
25 ore per 1 anno |
* Clavicembalo sin dal primo Periodo, oppure successivamente al primo o al secondo Periodo
dei corsi di Pianoforte o Organo.
** Escluso per Chitarra, Pianoforte, Clavicembalo.
*** Clavicembalo (in sostituzione di Pianoforte secondo strumento al terzo Periodo)
**** Clavicembalo (esclusivamente Musica d'insieme per strumenti antichi)
**** Pianoforte: esclusa Formazione orchestrale
TABELLA “B”
PIANI dI STUDIO
Periodi di anni 3+2+3
Organo e composizione organistica
Area formativa |
Discipline |
Primo periodo di studio |
Secondo periodo di studio |
Terzo periodo di studio |
Esecuzione e interpretazione |
Organo |
21 ore per 3 anni |
15 ore per 2 anni |
30 ore per 3 anni |
Pianoforte |
30 ore per 3 anni |
30 ore per 2 anni |
15 ore per 2 anni |
|
|
||||
Teoria e analisi |
Teoria e formazione Audiopercettiva |
40 ore per 3 anni |
40 ore per 2 anni |
----------- |
Tecniche compositive e analisi musicale |
----------- |
40 ore per 2 anni |
40 ore per 3anni |
|
|
||||
Musica d’insieme (Moduli a progetto) |
Formazione Corale |
per 3 anni |
per 2 anni |
per 3 anni |
Musica d’insieme |
per 2 anni |
per 2 anni |
per 3 anni |
|
|
||||
Storia della Musica |
Storia della Musica |
---------- |
--------- |
40 ore per 3 anni |
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Tecnologia Musicale |
Informatica musicale |
---------- |
----------- |
25 ore per 1 anni |
TABELLA “B”
PIANI dI STUDIO
Periodi di anni 3+3
Composizione **
Vecchio piano di studio sostituito dal precedente in data 28-12-2015
|
TABELLA “B”
PIANI dI STUDIO
Periodi di anni 3+3
Basso tuba, Clarinetto, Corno, Fagotto, Flauto, Oboe, Saxofono,
Tromba e Trombone
Area formativa |
Discipline |
Primo periodo di studio |
Secondo periodo di studio |
Esecuzione e interpretazione |
Primo strumento |
21 ore per 3 anni |
27 ore per 3 anni |
Secondo strumento (pianoforte) |
15 ore per 2 anni |
15 ore per 2 anni |
|
Teoria e analisi |
Teoria e formazione audiopercettiva |
40 ore per 3 anni |
40 ore per 2 anni |
Tecniche compositive e analisi musicale |
----------- |
40 ore per 3 anni |
|
Musica d’insieme (Moduli a progetto) |
Formazione Corale |
per 3 anni |
per 3 anni |
Formazione orchestrale Musica d’insieme Musica da Camera *** |
per 2 anni |
per 3 anni |
|
Storia della Musica |
Storia della Musica |
---------- |
40 ore per 3 anni |
Tecnologia Musicale |
Informatica musicale |
---------- |
25 ore per 1anno |
TABELLA “B”
PIANI dI STUDIO
Vecchio piano di studio sostituito dal precedente in data 28-12-2015
Discipline nelle quali è prevista una verifica di idoneità: Formazione Corale, Formazione Orchestrale, Musica d’Insieme, Arte Scenica, Informatica Musicale |