13-05-2016

Noto per il famoso passaggio sullo stretto di Messina, San Francesco di Paola portò il suo messaggio nel regno di Napoli ai tempi del re Ferrante d’Aragona (Costantino Comito). La vita di Francesco Martolilla, nato nel 1416 e vissuto in Calabria fino al 1483, viene oggi messa in scena con l’interpretazione di Francesco Capodacqua al Teatro Cilea di Reggio Calabria nell’opera “Il fuoco e la luce” dedicata al Santo calabrese, eremita e fondatore dell’Ordine dei Minimi, che visse gli ultimi 25 anni della sua vita in Francia senza potere ritornare nella sua Calabria a causa di un divieto di Luigi XII. Morto a Tours nel 1507, fu santificato a soli 12 anni dalla morte.

L’Arcivescovo di Reggio Calabria, Mons. Giuseppe Fiorini Morosini, è l'autore del libretto che ha ricreato il percorso calabrese di fede di San Francesco di Paola. Il regista e coreografo reggino Armando Gatto ha dato forma all’opera teatrale ed in pochi giorni di prove riesce a regalare al pubblico una rappresentazione coinvolgente e vibrante della vita del Santo. A dare decisivo impulso comunicativo le pregevoli musiche del Monsignor Marco Frisina, da decenni apprezzato compositore anche in ambito internazionale, che dirige il coro e l'orchestra del Conservatorio di Reggio Calabria.

Un narratore dalla voce calda ed efficace, Filippo Marcianò, racconta da uno dei palchi attigui al proscenio la storia del Santo di Paola.

Opera riuscita, musica e testi efficaci per celebrare il VI centenario della nascita del Santo calabrese. Da segnalare le accattivanti voci di Stella Sorrentino e di Walter Cordopatri. Sulla scena anche Simone Vazzana, allievo del Conservatorio di Reggio Calabria, nel ruolo di Luigi XI e le voci dei frati Ermes Nizzardo e Salvatore Parisi (tenori), Angelo Parisi e Pasquale Nassi (baritoni).

Oltre alle serate del 20 e 21 maggio, sarà rappresentata anche in matinée alle ore 9.30 per gli studenti delle scuole della provincia.

Francesco Romano

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