La stele a Ibico posta accanto alla scalinata del Lungomare Falcomatà, all'incrocio con la via G. D'Annunzio (opera dello scultore Michele Guerrisi, 1952).
Nato intorno al 575 a.C. a Reggio dal nobile Fizio, dove avrebbe rinunciato alla tirannide, e probabilmente ucciso da banditi, poi scoperti e puniti mentre erano seduti a teatro, grazie all’imprevista testimonianza di uno stormo di gru che erano state invocate dal Poeta in punto di morte (la leggenda ispirò a Schiller la ballata Die Kraniche des Ibycus), Ìbico si trasferì a Samo, probabilmente qualche lustro prima di Anacreonte, intorno alla metà del VI sec. a.C.
Autore anche di epinìci e ditirambi, amante di ritmi per lo più dattilici, Ìbico fu poeta musicale: a lui, tra l’altro, si dovrebbe l’invenzione della sambuca, una piccola arpa.
I resti della sua opera – oltre 170 fragmenta, con circa 130 versi più o meno completi – lo mostrano in contatto pure con le città siciliane e forse anche con Sparta.
Gli Alessandrini lo inclusero nel canone lirico e raccolsero la sua opera in sette libri. Fu spesso messo in relazione e talvolta confuso con Stesicoro per l’omogeneità del dialetto (la lingua dorica corale fiorita di epicismi), delle tematiche mitiche, e del contesto culturale greco-italico di provenienza.
Nei simposi privati di alto livello e nelle corti tiranniche, Ìbico effuse la sua vena di poeta d’amore e di specialista in encomi solenni, capace di narrazioni mitiche ‘tradizionali’ – quali le avventure di Eracle, di Meleagro, degli Argonauti, o le vicende della guerra troiana – e attratto dalle implicazioni erotiche dei miti antichi (la bellezza di Endimione; Ganimede e Titono; Achille e Medea; Elena e Menelao; la querelle tra Deifobo e Idomeneo per le grazie di Elena; Talo e Radamanti).
Bibliografia
Edizioni di riferimento: M. Davies, Poetarum Melicorum Graecorum Fragmenta (PMGF), I, Oxford 1991, 235305; D.A. Campbell, Greek Lyric, III (Stesichorus, Ibycus, Simonides, and Others), Cambridge, Mass.-London 1991, 6-9, 208-293; G.O. Hutchinson, Greek Lyric Poetry. A Commentary on Selected Larger Pieces, Oxford 2001, 40-43, 228-256.
Edizioni con traduzione italiana: F. Mosino, Ibico. Testimonianze e frammenti, Oppido Mamertina (Reggio Calabria) 19942; Eleonora Cavallini, Ibico. Nel giardino delle vergini, Lecce 1997.
Altra bibliografia: Sotera Fornaro-Monica Negri-Isabella Tacchini, Bibliografia della letteratura greca, in Lo spazio letterario della Grecia antica, III, Roma 1996, 292s.