Concerto lirico10 settembre 2022 Terrazza del MArRC ore 21

PROGRAMMA

Classe di Canto della prof.ssa Maria Rita De Matteis

 

F. Cilea                Nel ridestarmi

Marco Cuzzilla

 

G. Puccini           “La boheme”, Quando m’en vo’

Raffaela Marrazzo

 

P. Sorozábal      “La tabernera del puerto”,  No puede ser

Simone Vazzana

 

E. Morricone     “Nuovo Cinema Paradiso”, Se

Silvia Ielo

 

G. Bizet                “Carmen”, Habanera

Rosamaria Scopelliti

 

F. Cilea                 “Adriana Lecouvreur”, Io son l’umile ancella

Francesca Canale

 

C. Gounod          “Faust”, Aria dei gioielli

Raffaela Marrazzo

 

E. Morricone     “C’era una volta il west”

Silvia Ielo

 

C. Saint–Saëns “Samson et Dalila”, Mon coeur s’ouvre à ta voix

Rosamaria Scopelliti – Simone Vazzana

 

G. Puccini           “Tosca”, Vissi d’arte

Francesca Canale

 

G. Verdi               “La traviata”, Libiamo ne' lieti calici

Esecuzione d'insieme

 

ACCOMPAGNATORE AL PIANOFORTE: PROF. MASSIMILIANO GRAZZINI

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Note di sala a cura di Sofia Fava

Buonasera signore e signori. Eccoci nuovamente a godere della condivisione dell'arte del Belcanto con l’ultimo dei tre appuntamenti musicali che ci hanno fatto vivere episodi di epoche più o meno lontane da noi, con personaggi più o meno simili a noi; il tutto vissuto in un posto magico e suggestivo quale la Terrazza del Museo Archeologico della nostra splendida Reggio e con la preziosa collaborazione e ospitalità del direttore Carmelo Malacrino. Stasera sarà la volta dell’esibizione degli alunni della classe di canto della professoressa Maria Rita De Matteis (che salutiamo con un caloroso applauso), che con impegno e dedizione ha preparato questi giovani talenti nel corso di un lungo percorso accademico.
Avremo il piacere di ascoltare brani che spaziano tra arie d’opera, composizioni per solisti e brani che hanno oltrepassato con la loro fama e bellezza i confini dello spazio e del tempo.
Ma è opportuno presentare chi stasera si farà portavoce della meraviglia musicale di una volta; avremo qui per noi :
Francesca Canale, soprano
Marco Cuzzilla, tenore
Silvia Ielo, soprano
Raffaela Marrazzo, soprano
Rosamaria Scopelliti, soprano falcon
Simone Vazzana, tenore

Al pianoforte il prof. Massimiliano Grazzini, docente di Accompagnamento pianistico al Conservatorio Cilea.
Entriamo adesso nel vivo della nostra serata presentando il primo dei brani di stasera; la riscoperta dell’esistenza di un’anima creduta perduta e riacquisita al momento del risveglio da un sonno profondo.
Un brano di un autore tutto nostro, che ha dato lustro alla nostra terra e che ha dato il nome al nostro prezioso teatro. Ecco a voi, di Francesco Cilea, eseguito da Marco Cuzzilla, “Nel Ridestarmi”.
Strano; ma adesso mi par bello il mondo,
e l'aborrivo ieri.
Quanto ho dormito! e che sonno profondo!...
Anima mia, dov'eri?

Dov'eri, mentre come spugna in mare
nei suoi meandri il core
flusso e riflusso avea senza provare
desiderj, o dolori?
Dov'eri, mentre la mia mente sorda
si facea di pensieri
come armonica a cui non si dà corda,
anima mia, dov'eri?

Nella celeberrima Boheme pucciniana, Musetta canta con civetteria, seduta ad uno dei tavoli del Café Momus, rivolgendosi intenzionalmente ad una sua vecchia fiamma, il pittore Marcello, allo scopo di riconquistarlo.
Signore e signori ecco a voi, con il famoso brano “Quando m’en vo’”, Raffaela Marrazzo.

 

Quando men vo soletta per la via,
La gente sosta e mira
E la bellezza mia tutta ricerca in me
Da capo a pie'
Ed assaporo allor la bramosia
Sottil, che da gli occhi traspira

E dai palesi vezzi intender sa
Alle occulte beltà
Così l'effluvio del desìo tutta m'aggira,
Felice mi fa
E tu che sai, che memori e ti struggi
Da me tanto rifuggi
So ben
Le angoscie tue non le vuoi dir,
Ma ti senti morir

Presentiamo ancora l’amore passionale e tormentato con l’aria “No puede ser” tratta da “La tabernera del puerto” di Sorozàbal. La bella e affascinante Marola è ammirata da tutti nella sua taverna, ma ha un’attenzione particolare da Leandro, il suo amante, il quale crede che gli occhi dell’amata piangano per lui, che non sappiano mentire. Signore e signori, Simone Vazzana nell’aria “No puede ser”.

No puede ser, esa mujer es buena,
No puede ser una mujer malvada,
En su mirar, como una luz singular,
He visto que esa mujer es una desventurada.

No puede ser una vulgar sirena
Que envenenó las horas de mi vida.
No puede ser, porque la vi rezar,
Porque la vi querer, porque la vi llorar.

Los ojos que lloran no saben mentir,
Las malas mujeres no miran así.
Temblando en sus ojos dos lágrimas vi,
Y a mí me ilusiona que tiemblen por mí.

Viva luz de mi ilusión,
Se piadosa con mi amor,
Porque no sé fingir,
Porque no sé callar,
Porque no ser vivir.

 

Nuovo cinema Paradiso è un colosso dell'arte cinematografica, in particolar modo per l'amore incontrastato verso il cinema, che si accompagna alla struggente Colonna sonora del Maestro Morricone. Silvia Ielo in “Se”.
Se tu fossi nei miei occhi per un giorno
Vedresti la bellezza che piena d'allegria
Io trovo dentro gli occhi tuoi
E ignoro se è magia o realtà.

Se tu fossi nel mio cuore per un giorno
Potresti avere un'idea
Di ciò che sento io
Quando mi abbracci forte a te
E petto a petto, noi
Respiriamo insieme

Protagonista del tuo amor
Non so se sia magia o realtà

Se tu fossi nella mia anima un giorno
Sapresti cosa sento in me
Che m'innamorai
Da quell'istante insieme a te
E ciò che provo è
Solamente amore.

Da quell'istante insieme a te
E ciò che provo è
Solamente amore.
Si tou ne m’aimes pas, si tou ne m’aimes pas, je t’aime
Mais si je t’aime, si je t’aime, prends garde à toi!

”Quanto è bella quanto è cara, più la vedo e più mi piace” Nemorino, nell’Elisir d’amore di Doninzetti è perdutamente innamorato di Adina, lei che “legge studia, impara”. Lui la vede leggere la storia della regina Isotta ed è subito amore.
Ecco a voi, “Quanto è bella, quanto è cara” eseguito da Marco Cuzzilla
Quanto è bella, quanto è cara!
Più la vedo, e più mi piace... Ma in quel cor non son capace Lieve affetto ad inspirar.
Essa legge, studia, impara...
Non vi ha cosa ad essa ignota...
Io son sempre un idiota, Io non so che sospirar.
Chi la mente mi rischiara?
Chi m'insegna a farmi amar?

“L’amore è un uccello ribelle,/ che nessuno può domare/ ed è inutile che lo si chiami, se gli fa comodo rifiutare”; questo è l’inizio di uno dei brani più ascoltati della storia della musica lirica. Si tratta dell’”Habanera” della Carmen di Bizet, prima aria della protagonista Carmen, con la quale la bella gitana spiega la sua visione frivola dell’amore.
Signore e signori, Rosamaria Scopelliti in Habanera.
L’amour est un oiseau rebelle
Que nul ne peut apprivoiser
Et c’est bien in vain qu’on l’appelle
S’il lui convient de refuser
Rien n’y fait, menace ou prière
L’un parle bien, l’autre se tait
Et c’est l’autre que je préfère
Il n’a rien dit mais il me plait
L’amour! L’amour! L’amour! L’amour!
L’amour est enfant de Bohême
Il n’a jamais jamais connu de loi
Si tou ne m’aimes pas, je t’aime
Si je t’aime, prends garde à toi!
Si tou ne m’aimes pas, si tou ne m’aimes pas, je t’aime
Mais si je t’aime, si je t’aime, prends garde à toi!
L’oiseau que tu croyais surprendere
Battit d’aile et s’envola
L’amour est loin, tu peux l’attendre
Tu ne l’attends pas, il est là
Tout atour de toi, vite vite
Il vient, s’en va, puis il revient
Tu crois le tenir, il t’evite
Tu crois l’eviter, il te tient
L’amour! L’amour! L’amour! L’amour!

 

L’attrice Adriana Lecouvreur, nell’omonima opera di Francesco Cilea, vuole impersonificare la Fedeltà, che “respira appena” che ha la “voce come un soffio”.
Ecco a voi, il brano “Io son l’umile ancella”, eseguita da Francesca Canale.
Ecco: respiro appena...
Io son l'umile ancella Del genio Creator:
Ei m'offre la favella,
Io la diffondo ai cor.

Del verso Io son l'accento,
L'eco del dramma uman,
Il fragile strumento Vassallo della man...
Mite, gioconda, atroce,
Mi chiamo, mi chiamo Fedeltà.
Un soffio è la mia voce,
Un soffio è la mia voce,
Che al novo di morrà…

Ci immergiamo adesso in una situazione surreale, con forze soprannaturali che ostacolano il vero amore e muovono i fili dei personaggi. Nell’opera Faust di Gounod la dolce e fragile Margherita è vittima di essere oggetto del desiderio del dottor Faust il quale vende l’anima ad un diavolo. Quest’ultimo regala alla ragazza una scatola piena di gioielli, ma lei non ha idea da dove questa provenga. Ecco a voi, cantata da Raffaela Marrazzo, “L’aria dei gioielli”.

MARGHERITA (Si appende gli orecchini,si alza e si contempla nello specchio) È strano, poter il viso suo veder; ah,mi posso guardar,mi posso rimirar.
Di’sei tu,Margherita? Di’sei tu?
Dimmi su, dimmi, di’,su, presto! No, no, non sei più tu, non è più il tuo sembiante; è la figlia d’un re ch’ognun dee salutare.

Ah,s’egli qui fosse
per cosi vedermi! Come una damigella
Mi troverìa bella.
Proseguiamo l’adornamento; vo’ provare ancor se mi stan lo smaniglio ed il monil. (Si adorna della collana, poi del braccialetto, poi s’alza) Ciel, è come una man che sul braccio mi posa!
Ah, io rido in poter me stessa qui veder!

“Mi sono svegliato e tu eri lì,/ accanto a me nella notte./ Mi hai toccato e hai calmato la mia paura,/ trasformando le tenebre in luce." Questo è l'inizio di una delle colonne sonore più apprezzate dell'eccelso Ennio Morricone, al quale è stata commissionata la colonna sonora del film "C'era una volta il
West" ancora prima che il regista iniziasse le riprese.
Signore e signori, Silvia Ielo in "Il tuo amore"

Adesso faremo un viaggio in un famosissimo racconto biblico che ha ispirato molte opere; si parla dell’amore combattuto tra Sansòne e Dalila che nell’opera di Saint Saëns viene espresso nel brano “Mon coeur s’ouvre à ta voix”, in cui Dalila seduce l’avvenente Sansòne dichiarando che il suo cuore
“si apre alla sua voce”
Ecco a voi in “Mon cœur s'ouvre à ta voix” Rosamaria Scopelliti e Simone
Vazzana.

Mon cœur s’ouvre à ta voix,
Come s’ouvrent les fleurs
Aux baisers de l’aurore!
Mais, ô mon bien-aimé,
Pour mieux sécher mes pleurs,
Que ta voix parle encore!
Dis-moi qu’à Dalila
Tu reviens pour jamais
Redis à ma tendresse
Les serments d’autrefois,
Ces serments que j’aimais!
Ah, risponde alla mia tenerezza!
Verse-moi, verse-moi l’ivresse!
Così quando si vedono i fiori
Les épis onduler
Sotto l’erba légère,
Ainsi frémit mon cœur,
Prêt à se consoler,
À ta voix qui m’est chère!
La flèche est moins rapide
À porter le trépas,
Que ne l’est ton amante
À voler dans tes bras!
Ah, risponde alla mia tenerezza!
Verse-moi, verse-moi l’ivresse!

 

“Vissi d'arte, vissi d'amore,/ non feci mai male ad anima viva./ Con man furtiva/ quante miserie conobbi aiutai”, questa celebre aria, cantata dalla protagonista pucciniana Tosca, all'interno del complicato e movimentato susseguirsi di eventi, rappresenta una parentesi di riflessione in cui Tosca, incredula di fronte alla propria sventurata storia d'amore, si rivolge direttamente a Dio, con un tono supplichevole, che però nasconde anche una nota di rimprovero.
Ecco a voi la celebre aria “Vissi d’arte” interpretata da Francesca Canale.
Vissi d'arte, vissi d'amore,
Non feci mai male ad anima viva!
Con man furtiva
Quante miserie conobbi aiutai.
Sempre con fè sincera
La mia preghiera
Ai santi tabernacoli salì.
Sempre con fè sincera
Diedi fiori agli altar.
Nell'ora del dolore Perché, perché, Signore,
Perché me ne rimuneri così?
Diedi gioielli della Madonna al manto, E diedi il canto agli astri, al ciel, Che ne ridean più belli.
Nell'ora del dolore,
Perché, perché, Signore,
Ah, perché me ne rimuneri così

 

“Tutto è follia, follia nel mondo ciò che non è piacer/ Godiam, fugace e rapido il gaudio dell'amore”, dalla Traviata di Giuseppe Verdi, è l’invito a godersi i piaceri della vita, l’amore, la bellezza, la gioventù.
E adesso, per concludere la nostra magnifica serata, ecco a voi “Libiamo ne’ lieti calici”.

 

ALFREDO
Libiamo, libiamo ne’ lieti calici,
che la bellezza infiora;
e la fuggevol fuggevol’ora
s’inebrii a voluttà.
Libiam ne’ dolci fremiti
che suscita l’amore,
poiché quell’occhio al core
Onnipotente va.
Libiamo, amore; amor fra i calici
più caldi baci avrà.

TUTTI
Ah! Libiam, amor fra i calici
Più caldi baci avrà.

VIOLETTA
Tra voi, tra voi saprò dividere
il tempo mio giocondo;
tutto è follia follia nel mondo
Ciò che non è piacer.
Godiam, fugace e rapido
è il gaudio dell’amore;
è un fior che nasce e muore,
né più si può goder.
Godiam c’invita c’invita un fervido
accento lusighier.

TUTTI
Ah! Godiamo, la tazza e il cantico
la notte abbella e il riso,
in questo in questo paradiso
ne scopra il nuovo dì.

VIOLETTA
La vita è nel tripudio…

ALFREDO
Quando non s’ami ancora…

VIOLETTA
Nol dite a chi l’ignora.

ALFREDO
È il mio destin così…

TUTTI

Ah! Godiamo, la tazza e il cantico
la notte abbella e il riso,
in questo in questo paradiso
ne scopra il nuovo dì.

 

E con questo rinomato Brindisi auguriamo di avervi fatto trascorrere qualche ora di tranquillità con la bellezza dell’arte musicale e nel ringraziarvi per la vostra preziosa presenza vi auguriamo una serena notte.